Sei mesi di giunta Ghinelli: una macchina con il freno tirato che guarda sempre più a destra; dal Petrarca ai dipendenti del Comune passando per l’affossamento dei diritti sociali e civili.
Il Sindaco Ghinelli ha espresso soddisfazione per i primi sei mesi di attività della giunta; francamente facciamo fatica a comprendere cosa sia stato concretizzato in questo periodo.
Ci sono voluti sei mesi per la cosidetta “Riforma organizzativa dell’ente”, che in sostanza ricalca un modello del passato con la suddivisione in aree e si traduce nello spostamento di alcuni dirigenti anche per effetto di pensionamenti. All’interno del Palazzo sono stati sei mesi di grande confusione, con le posizioni organizzative ancora da assegnare e con la Polizia Municipale che assiste ad una balletto di comandanti. Dopo Meloncelli, Neri, Ricciarini, adesso Beoni…fino a quando?
Il segno caratterizzante è la nomina di due nuovi dirigenti ma soprattutto il ritorno di un dirigente di fiducia che Ghinelli aveva portato ad Arezzo dall’esterno quando era Assessore ai lavori pubblici dell’allora Sindaco Lucherini.
Oggi Ghinelli torna a fare l’amministratore da Sindaco e ritorna come dirigente l’architetto libero professionista Barbetti, non a guidare l’area tecnica (suo settore professionale, ma non emerso nella selezione), ma scelto da Ghinelli per il settore cultura-turismo. Non sappiamo in base a quale curriculum tecnico specifico nel settore.
Si è proceduto al rallentatore su tutti i settori.
Ci sono voluti sei mesi per far partire un Teatro Petrarca pronto con tutte le agibilità da maggio scorso. Quanto ci vorrà perché possa essere utilizzato per eventi promossi da varie realtà culturali del territorio, dopo aver cercato di impedirne l’utilizzo per convegni di livello nazionale?
Le inaugurazioni di cui si vanta il Sindaco sono relative ad opere già concluse da altri.
Sul versante lavori pubblici, oltre l’ordinaria manutenzione, si è visto poco, nel senso che non sono bastati sei mesi per far partire le opere già pronte come la riqualificazione di Via Guido Monaco e del Pionta, o a far partire le gare di tante opere già finanziate dalla precedente amministrazione.
Salutiamo con favore il cambiamento di opinione sul museo dell’oro e sul polo digitale, ma i sei mesi persi rischiano di compromettere i finanziamenti acquisiti.
Sono stati sei mesi caratterizzati da una serie delibere consiliari segnate da un’ impronta ideologica pesantemente di destra: ci si inventa la teoria gender, il problema “accattoni”, e per quanto riguarda gli aiuti sociali si discrimina chi non risiede ad Arezzo da almeno cinque anni.
In conclusione, l’ associazione Arezzo In Comune valuta negativamente questi primi mesi della Giunta di Ghinelli e si pone una domanda: quando tutti i frutti della precedente amministrazione saranno terminati, cosa potrà dire ai cittadini e alla stampa il Sindaco Ghinelli?

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