GENTILE  ANTONELLA dipendente pubblica

GENTILE ANTONELLA dipendente pubblica

Ho 46 anni e sono un funzionario pubblico.

Laureata in Giurisprudenza, lavoro ormai da oltre 25 anni al servizio della Pubblica Amministrazione. Ho due figli, uno è studente universitario e l’altro frequenta un Istituto Superiore.

Nel corso del tempo più di una volta mi è stato chiesto di partecipare attivamente alla vita politica. Fino ad ora avevo sempre declinato gli inviti ricevuti, principalmente perché ho ritenuto prioritario dedicarmi ai miei figli. Oggi la mia famiglia ha sicuramente meno bisogno della mia presenza fisica, così mi è sembrato giusto accogliere l’invito a mettermi a disposizione per essere utile alla città in cui vivo da più di vent’anni, nella quale sono nati e cresciuti i miei figli.

E’ il tentativo di mettermi al servizio dei bisogni della comunità; non ho esperienza di politica attiva e ciò che porto “in dote” alla lista civica con la quale ho deciso di mettermi in gioco sono le mie capacità umane e le competenze tecnico-professionali acquisite nel corso della vita, degli studi, del lavoro (in settori quali la sicurezza, la viabilità, la formazione professionale, la promozione e l’ambiente) e delle attività di volontario che, a volte, sono riuscita a fare.

Migliorare la città, eliminare il degrado, ha, intanto, l’effetto di incidere positivamente su quella che è la comune percezione della sicurezza, ma soprattutto è il volano per revitalizzare il tessuto economico. In una realtà gradevole, decorosa, valutata come sicura, gli imprenditori investono più favorevolmente, e questo significa opportunità occupazionali per i cittadini e risorse per il Comune, da poter investire nell’ampliamento e nell’ottimizzazione dei servizi.

In relazione alla sicurezza reale, d’altro canto, il Comune può e deve assumersi un ruolo sempre più rilevante, anche grazie alla Polizia Municipale. Da un lato mettere in rete concretamente la polizia locale con  le forze di polizia statali, sull’esempio di esperienze già fatte in altre regioni ma anche in Toscana, è un modo per ottimizzare le sempre più esigue risorse umane e strumentali di tutti, al servizio sia della sicurezza che delle frequenti emergenze di protezione civile; dall’altro impegnarsi con progetti, che vedano coinvolti anche gli operatori di Polizia Municipale, nelle attività educative all’interno delle scuole, ma anche di altri contesti, è il modo per creare cittadini più consapevoli e responsabili, perché il vero cambiamento, anche locale, passa da una rivoluzione culturale,  da una solida educazione al bene comune, alla legalità, alla tolleranza, alla pacifica convivenza.

Altro impegno che ritengo irrinunciabile per il Comune sono i servizi per l’infanzia; come madre lavoratrice e, come accennato, priva di appoggi familiari vicini, sono riuscita a conciliare le necessità professionali e quelle personali perché ho avuto la grande opportunità di avvalermi, in maniera soddisfacente ed a costi sostenibili, dei servizi per l’infanzia comunali. Questo patrimonio non solo non deve andare disperso ma deve essere revitalizzato, anche perché è la risposta ad un bisogno fondamentale e comune alla maggior parte delle famiglie.

A fronte della mia inesperienza, dunque, posso sicuramente garantire di mettere in campo l’entusiasmo e la voglia fare, con concretezza, per contribuire al bene comune.