Mi chiamo Giovanni Mutarelli, ho 58 anni e sono un architetto d’interni.
La mia grande passione è la musica, suonata fin dai 13 anni, alla batteria di un band fra amici. Poi il teatro, con esperienze di recitazione, regia e scrittura di testi; il rugby, al quale mi sono avvicinato grazie a mio figlio Fernando che gioca nell’under 10 del Vasari Rugby Arezzo e che ho cominciato a praticare come giocatore old (il termine sarebbe “atleta” ma non è il caso…) e che mi ha poi portato ad entrare nel CDA della stessa società. E poi la politica, sempre a sinistra, mai come fonte di lavoro o di occupazione, ma come passione pura.
Mi sono candidato per la consapevolezza che Arezzo è una città dalle potenzialità enormi, ma che hanno ancora bisogno dei canali giusti per essere sviluppate; in particolare, penso al nostro patrimonio culturale e a quello delle risorse umane, che hanno bisogno di sostegno e di crescita.
Quando parlo di sostegno, intendo concessione di beni e servizi, a tutti gli operatori culturali, all’interno di un progetto annuale che faccia crescere la città e che si possa attuare con uno sportello unico per la cultura. Intendo uno sviluppo ulteriore delle attività sportive con particolare attenzione nei confronti di chi fa “scuola di sport” e attività non agonistica per i ragazzi fino ai 12 anni. Intendo uno sviluppo urbanistico senza ulteriore uso di territorio e le facilitazioni per il recupero di volumetrie dismesse a patire da quelle a uso artigianale e industriale, intendo un centro storico a misura di pedone.
Immagino una città viva, delle attività culturali che coprano l’intero anno, un sistema di trasporti pubblici razionalizzato in base alle frequenze, cittadini con senso civico, rispetto per le cose comuni, accoglienza e sostegno per chi arriva ad Arezzo, da ogni parte del mondo, anche per cercare un nuovo futuro.