Dichiarazione congiunta di: Pd, Arezzo in Comune, Movimento 5 Stelle, SEL, Possibile:
G&G: Ghinelli chiarisca la sua valutazione su Gelli
E distingua la sua identità politica dal ruolo istituzionale che ricopre

Il Sindaco Ghinelli continua a non aver chiara la distinzione tra il suo ruolo istituzionale e la sua identità politica. Un Sindaco, consapevole del suo ruolo e lettore attento della storia di Arezzo e dell’Italia, non può fare le dichiarazioni che ha fatto Ghinelli.
Licio Gelli è tra le penne che hanno scritto le pagine più oscure della storia italiana della seconda metà del Novecento. La P2 ha meritato una Commissione parlamentare d’inchiesta che ha messo in luce la sua pericolosità per la democrazia del Paese. Il “Venerabile Maestro” ha subìto condanne penali ed è stato al centro di moltissime inchieste della magistratura.
Non vogliamo e non possiamo fare qui la storia di Gelli e della P2. Comprendiamo che la parola fascismo ha per noi e per Alessandro Ghinelli significati diversi. Ma quello che la storia ha attributo a questa parola è il nostro e non quello di Ghinelli.
Quindi, signor Sindaco faccia una scelta: se pensa davvero che Licio Gelli sia un “cittadino illustre” allora vada al suo funerale con la fascia tricolore, ricordandosi però che il 30 luglio 2013 la Presidenza della Repubblica revocò all’”illustre cittadino” Licio Gelli il titolo onorifico di Commendatore della Repubblica a seguito delle condanne con sentenza definitiva per i seguenti reati: procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato; calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola; calunnia aggravata dalla finalità di terrorismo per aver tentato di depistare le indagini sulla strage alla stazione di Bologna (vicenda per cui è stato condannato a 10 anni di reclusione); bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano (vicenda per cui è stato condannato a 12 anni di reclusione).
Altrimenti ammetta che si è sbagliato e che c’è poco di illustre nel personaggio Gelli.

Arezzo, 17 dicembre 2015

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