CIOFINI ROBERTO - 42 anni - commerciante

CIOFINI ROBERTO – 42 anni – commerciante

Mi chiamo Roberto Ciofini, ho 42 anni e faccio il commerciante.

Provengo da una bella famiglia di artigiani, gente che ha sempre sudato tanto per vivere e ne sono orgoglioso. Fin da piccolo ho amato l’arte in generale e mi sono dedicato al teatro da quando avevo 9 anni. Teatro, che ancora oggi è la grande passione della mia vita. Sogno una vita affettiva appagata e – perché no – di unirmi in matrimonio con un futuro compagno, nella piena legalità e riconoscimento di questo diritto all’affettività!

Ho scelto di candidarmi nella lista di Arezzo in Comune perché conosco Francesco Romizi, colui che ne ha dato l’input iniziale, sia come amico fraterno che come assessore della giunta comunale uscente. Credo nell’impegno che ogni singola persona può apportare per la creazione di valore, da qui il coraggio di metterci la faccia e provare a lasciare il nostro ambiente migliore di come lo abbiamo ereditato.

Credo che sia giunto il momento di creare occasioni di coordinamento serio in questa città. Il potenziale esiste in diversi settori: commercio, turismo, associazionismo, cultura. Ciò che manca da parte delle istituzioni è un serio e determinato coordinamento. L’unità è l’ingrediente essenziale per la vittoria a qualsiasi livello.

Proporrò di unificare e coordinare aperture straordinarie per le attività commerciali.

Vorrei tentare di coordinare almeno un calendario delle attività culturali e ricreative presenti nel territorio e da questo stimolare nuovi progetti volti ai giovani in primis ma anche agli over. Cercherò d creare nuovi mezzi di comunicazioni volti all’accoglienza di un turismo che già c’è nella nostra città e possibilmente attraendone di nuovo e più stanziale (applicazioni multimediali, un’immagine coordinata seria e mirata, coordinamento tra operatori del settore: ricettività alberghiera, ristoratori, poli museali, tour operator, ecc..)

Auspico che ogni cittadino si senta come se fosse un “sindaco” di questa città. Ognuno può e deve fare la sua parte. Questo è il “bene comune” che intendo.