Martedì 12, a partire dalle 18,00, al punto elettorale di Arezzo In Comune ne parleremo insieme ad Alessandra Pedone, Francesco Romizi, Franco Dringoli e Paola Magnanensi. La cittadinanza è invitata a partecipare

Arezzo fa parte della rete italiana delle Città Sane da molti anni. Ma questo non è stato mai valorizzato a sufficienza. Il fine della rete è quello di promuovere buone prassi in ambito ambientale e sanitario. Martedì 12, dalle 18,00, al punto elettorale di Arezzo In Comune, ci sarà un incontro dove analizzeremo le nostre idee e le relative possibili ricadute sul territorio.

Ne parleremo con Alessandra Pedone, Francesco Romizi, Franco Dringoli e Paola Magnanensi. L’incontro avrà lo scopo di discutere con i candidati di Arezzo In Comune e i cittadini quali sono le opportunità che possono esserci per una cittàse si ha la consapevolezza di quanto le scelte politiche possano incidere sulla promozione e sul miglioramento della salute.

La Sanità, compreso il nostro Servizio Sanitario Nazionale, all’avanguardia nel mondo in quanto a risultati, contribuisce solo in minima parte, circa il 10% alla salute, in realtà serve se mai a ripristinarla nel caso di malattie.

Il Comune, tramite le sue politiche, può avere una ricaduta  rilevante sulla salute dei cittadini agendo sui cosiddetti “determinanti”.  L’OMS, organismo dell’ONU che normalmente si relaziona con i governi centrali e gli stati, intuisce che, per promuovere la salute, deve riferirsi direttamente ai Comuni, al governo locale delle Città.

E’ proprio nelle Città che la salute può essere tutelata e promossa e questo dipende dagli indirizzi e dalle modalità con le quali le città sono governate. La qualità dell’aria, dell’acqua, la produzione e gestione dei rifiuti, la mobilità (intesa come diritto per tutti di muoversi in sicurezza, compresi anziani, disabili e bambini), l’istruzione a partire dalla prima infanzia, l’urbanistica, le abitazioni, il verde, il welfare, la cultura, il contrasto alla povertà ed alla esclusione, alle disuguaglianze.

Perché non c’è settore che non possa incidere sulla salute e sul benessere.  

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