Arezzo in Comune: stop alla strumentalizzazione e lasciamo che i commissari lavorino sereni. Ripartiamo dalle piccole cose: è arrivato il momento per chi non ha un conto corrente con l’istituto di credito, di aprirne uno.
AREZZO – Arezzo in Comune nei giorni successivi al commissariamento di Banca Etruria si è messa a guardare e ha visto il solito errore fatto dalla politica negli ultimi anni: la strumentalizzazione della vicenda. Crediamo che il primo passo per arrivare a un abbozzo di soluzione sia proprio capire che la banca aretina è un istituto privato e che ha problemi noti da tempo, in cui la politica non deve intromettersi.
Le criticità e i rischi dei vari comparti della banca e del gruppo, le carenze e le problematiche lasciamoli ai commissari, senza dilungarci su interpretazioni e pressioni che, ad oggi, potrebbero solamente far lavorare nel peggior modo possibile questi ultimi, che – lo ricordiamo – sono arrivati ad Arezzo per condurre un’attività aziendale volta ad una sana e prudente gestione e all’individuazione delle iniziative necessarie per il superamento della crisi aziendale.
Come forza politica di sinistra, in questo momento, possiamo solamente augurarci che si eviti la macelleria sociale e che i livelli occupazionali siano mantenuti, rispettando in primis gli accordi sindacali raggiunti con l’istituto. Come forza civica Arezzo in Comune auspica che i commissari possano lavorare serenamente tenendo in considerazione il forte legame con il territorio che ha questa banca da oltre 130 anni, una chiave di lettura importante per una svolta strategica e gestionale.
Nel nostro piccolo e proprio in virtù di quest’ultimo importante punto, la territorialità, invitiamo tutti quanti, amministratori, politici, cittadini a stare vicini alla nostra banca e ad avere fiducia in Banca Etruria, soprattutto in questo momento difficile. E dimostrare questa fiducia, non tanto con proclami, o interpretazioni, ma dalle piccole cose, come aprire un conto corrente, per chi ancora non ne avesse uno.

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