“Lista civetta”: Gianni Mori e i compagni di Insieme Possiamo definiscono così il contributo che darebbe Arezzo In Comune nel contesto della coalizione che sostiene Matteo Bracciali come Sindaco della nostra città.
Questa uscita su TSD ci ha fatto pensare ad una storia che vorremmo raccontargli, proprio perché ci pare notevolmente incarnata dal Compagno Mori & Co.: Conoscete Pete Best? Solamente in pochissimi sanno chi sia questo personaggio. Pensare che fu il primo batterista dei Beatles e che suonò con loro dal 1960 al 1962, quando venne sostituito dal leggendario Ringo Star. Scaricato giusto alla vigilia del primo contratto discografico milionario del gruppo che poi avrebbe persino rivoluzionato per sempre non solo la musica, ma il costume e la società che tutt’oggi viviamo. E sapete perché?
Pete Best pensava e diceva di essere il più bravo e il più giusto, pensava e diceva di essere il leader della band (esigeva persino che lui e la sua ingombrante batteria stessero davanti al cantante), pensava e diceva che fosse l’unico membro del gruppo a poter portare lontani i quattro di Liverpool.
Pensava e diceva, per l’appunto! Tant’è che la più grande band di tutti i tempi è diventata tale esattamente pochi mesi dopo la dipartita del nostro di cui sopra.
Ecco a Gianni Mori e alla sua lista che come (ci e si) raccontano “E’ l’unica a poter rappresentare la sinistra”, o che addirittura “E’ una forza scesa in campo per vincere”, o quant’altro gli slogan forti di una campagna elettorale impongano di dire, vorrei augurare una leale e buona partita per queste elezioni 2015, consigliandogli di non commettere gli stessi errori di Pete Best, che per tanta presunzione, altrettanto personalismo, una spiccata autoreferenzialità e per il poco rispetto che riservò ai suoi compagni di un tempo, ha mancato clamorosamente il suo appuntamento con la storia.
E diremo anche di più: siamo talmente tanto convinti della – per l’appunto – convinzione del detto e del pensato di Gianni Mori, che questa sarà l’unica e ultima volta che tireremo in ballo lui medesimo e i ‘suoi’ dell’autoproclamatasi “vera sinistra”, chiedendo solamente a chi si ‘senta’ – molto più semplicemente – di sinistra di dare un’occhiata a quello che Arezzo In Comune sta facendo e portando avanti dentro ad un gruppo che ha prospettiva e dibattito, anche duro, sul futuro della nostra città.
Lo faremo, caro Gianni Mori, oltre che per ragioni di stile, perché non vorremo tornare ulteriormente sopra alla nostra idea di sinistra: che debba dare il passo e non fermare il cambiamento. La sinistra deve muoversi e non tirare il freno a mano, oltre che per sé, anche agli altri. Lo ripetiamo una volta per tutte. Ora passiamo alle proposte. Almeno noi.
A noi hanno insegnato che la sinistra deve essere certo di “lotta”, ma negli anni, grazie anche alle suggestioni e agli esempi arrivati da parte della “vera sinistra”, abbiamo capito che se non si sta nei processi di governo, dialogo e di sintesi, si può benissimo starsene bellamente e comodamente a casa propria.
Buon lavoro candidato Mori, che il “sol dell’avvenire” non ti tramonti fra le mani.
Arezzo In Comune